Oggi si celebra la Domenica delle Palme che in Piana degli Albanesi è un rito particolarmente atteso e sentito dalla Popolazione.
Il momento più atteso e senza dubbio la processione sacra in cui l'Eparca a dorso di Asino raggiunge la Cattedrale dove si svolge il Solenne Pontificale.
Desidero ringraziare il dottore Vassilios Dendramis titolare dello storico negozio di Arte Greca e Bizantina per averci concesso il testo e la foto.
Buona lettura
Salvatore Vasotti
Founder / Director
È una festa molto antica di origine gerosolimitana e ne parla nel suo diario la pellegrina Egeria nel IV sec.
Il manuale dell’iconografia bizantina di Dionisio di Furnà risalente al 1.700 codifica la scena con molta eleganza e profondità spirituale.
La montagna che si erge sulla sinistra dell’icona è il Monte degli Ulivi da dove Gesù scende per entrare a Gerusalemme. Essa culmina in una cima con due punte a significare che Cristo ha due nature, quella divina e quella umana.
L’asino rappresenta l’elemento materiale dell’uomo, Cristo lo cavalca come lo Spirito deve cavalcare la materia.
La palma fra la montagna e la città di Gerusalemme è l’immagine di Cristo che colma il vuoto tra il monte di Dio (Divinità) e la città (umanità).
Cristo è seduto in modo innaturale sul puledro, non guarda la città che lo accoglie in trionfo perché sa che in pochi giorni lo rinnegherà.
La Domenica delle Palme è la festa dei bambini che nell’Icona non chiedono “chi è costui“ ma le loro grida ”Osana al figlio di Davide “ suscitano l’indignazione dei farisei e scribi.
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